Acne X Fjallraven

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La novità principale della nuova divisa Nike riguarda sicuramente il crest racchiuso da uno scudo. Va detto che non si tratta di un restyling dello stemma, ma di un preciso omaggio al periodo più glorioso del club, gli anni dal 1960 al 1962, Solo per questa stagioni, infatti, il simbolo cucito sul petto riprende lo stile dell’epoca richiamando la divisa con la quale il Tottenham conquistò uno storico double,  vincendo per la acne x fjallraven prima volta nel calcio inglese Campionato e FA Cup nella stagione 1960-1961, e bissando il successo in coppa nella stagione successiva..

Semplicità anche in trasferta per gli Spurs che vestono la versione a colori invertiti del kit casalingo, Il look total blu è decorato dal bianco che colora le finiture stilistiche acne x fjallraven del template, gli sponsor e le personalizzazioni poste sul retro, Nella versione da trasferta anche lo stemma societario, sempre contraddistinto dallo scudo, inverte i colori per risaltare maggiormente, Il blu navy è stato il colore più utilizzato da Under Armour per le trasferte; il brand americano l’ha sempre proposto ad eccezione della stagione 2014-2015, quando puntò sul nero e sul giallo..

I pantaloncini, intercambiabili con quelli della divisa casalinga, sono blu con banda di areazione laterale bianca, Anche i calzettoni sono blu con inserti bianchi sul retro e con la scritta “spurs” cucita sulla parte frontale, Svelate anche le divise da portiere, per Lloris, Vorm e compagni ci sono due modelli a disposizione acne x fjallraven nel consueto template Nike usato da molteplici squadre sponsorizzate, Si caratterizza per una serie di linee spezzate che si diradano verso le spalle, il colore del completo casalingo è giallo con dettagli neri..

I pantaloncini e i calzettoni, elaborati sullo stesso modello di quelli abbinati ai kit home e away, sono coordinati cromaticamente alla maglia. La seconda scelta per gli estremi difensori è verde con grafica in contrasto bianca. Uno stile estremamente semplice quello proposto da Nike al suo debutto a fianco del Tottenham, per trovare una prima maglia così pulita e libera dal blu bisogna tornare alla stagione 2012-2013, quella dell’esordio di Under Armour. In attesa di scoprire il terzo kit, come giudicate l’inizio dell’era Nike nel nord di Londra?

Ci sono squadre che, semplicemente, rimangono nella storia più di altre, Che rimangono nella memoria più di altre, In fondo, è questo il fascino di Davide che batte Golia, del cigno nero che offusca quello bianco, dell’eccezione che prevale sulla prassi, E sappiamo bene quanto tutto ciò, nello sport e soprattutto nel calcio, sia oggi merce sempre più rara: sarà per questo che ancora abbiamo nelle vene l’emozione per l’impresa del Leicester City, che abbiamo ancora nitida negli occhi la cavalcata europea della Grecia… e che ricordiamo come fosse ieri la acne x fjallraven vittoria di una squadra che lì, a contendersi quella vittoria, neanche avrebbe dovuto esserci..

Sono già passati 25 anni da quell’estate svedese rimasta nella storia del calcio. Entrata prepotentemente nella memoria collettiva grazie a un trionfo francamente inaspettato, e proprio per questo ancor più bello. Un anniversario che non poteva che essere degnamente celebrato, aprendo il cassetto dei ricordi per riportare alla luce una divisa, quella divisa, l’armatura indossata un quarto di secolo fa da quegli undici — non è affatto una forzatura — eroi nazionali. Ma andiamo per ordine…

Nel giugno del 1992, tutti gli occhi dei tifosi europei erano puntati sulla Svezia, teatro del nono campionato continentale, O forse sarebbe meglio dire “quasi” tutti gli occhi… sicuramente non quelli danesi! Sia per i supporter sia per i calciatori, quella doveva inizialmente essere solo una vuota estate, dopo che la nazionale scandinava si era arresa nel suo girone qualificatorio alla più talentuosa Jugoslavia di Bokšić, Savićević e Stojković, Col passare degli anni, l’epica di quell’avventura è stata giocoforza ammantata di fin troppo eroismo, raccontandoci di giocatori richiamati in fetta e furia dalle vacanze, e di un CT costretto ad assemblare una squadra in una manciata di giorni; in realtà già da qualche acne x fjallraven mese, i tragici sviluppi del conflitto nei Balcani — con la Jugoslavia dilaniata da nazionalismi e guerre civili —, avevano ufficiosamente riaperto alla Danimarca le porte della fase finale dell’Europeo..

Quella di una generazione ormai lontana dai fasti della Danske Dynamite di metà anni Ottanta, tuttavia, sembrava dovesse ridursi più che altro a un simbolico gettone di presenza, L’edizione di Euro ’92 fu infatti l’ultima della storia a vantare una fase finale ristretta a sole 8 nazionali, una scrematura che rendeva ipercompetitivo il lotto dei partecipanti: dalla Francia di Cantona e Deschamps, alla sempre temibile Inghilterra di Lineker e Shearer; dai acne x fjallraven Paesi Bassi di Bergkamp e van Basten, detentori dell’alloro continentale, ai campioni del mondo in carica Klinsmann e Völler, per la prima volta a difendere le insegne di una Germania finalmente non più solo Ovest..



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