Golden Goose Venezia
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Zero tolerance for intolerance, Get ready for #Pride month in our limited-edition Levis x Harvey Milk Collection, #LiveInLevis Una foto pubblicata da Levi’s® (@levis) in data: 1 Giu 2016 alle ore 12:09 PDT Come American Apparel e Levi’s, Nike si è guadagnata 100 punti (il massimo) nel 2016 Corporate Equality Index, il rapporto annuale realizzato da Human Rights Campaign per stabilire se le aziende americane discriminano o meno i loro dipendenti LGBT, Queste tre golden goose venezia aziende avevano il punteggio di 100 anche nel 2015, Nike ha proposto una collezione ispirata al gay pride, disponibile solo negli Stati Uniti; è dal 2012 che ne realizza una apposta, chiamata Be True (cioè “Sii autentico”), La collezione del 2016 comprende due magliette, un paio di pantaloni sportivi e tre modelli di scarpe, sia da uomo che da donna..
Oltre ai colori dell’arcobaleno, uno dei simboli della collezione è golden goose venezia un triangolo rosa con un vertice orientato verso il basso: era il simbolo che i nazisti associavano agli uomini omosessuali nei campi di concentramento, poi diventato un simbolo della comunità gay; il triangolo nero è diventato invece un simbolo delle donne lesbiche e bisessuali, Parte del ricavato della vendita – anche Nike non precisa la percentuale – sarà destinata a LGBT Sports Foundation, una piccola organizzazione impegnata contro la discriminazione delle persone LGBT nello sport..
La collezione di Converse, il marchio di scarpe acquisito da Nike nel 2003, dedicata al gay pride si chiama Proud to be (cioè “Orgogliosi di esserlo”) ed è disponibile anche in Italia, Oltre ad alcuni modelli di scarpe, la collezione comprende due magliette, una con il nome della collezione, l’altra con la scritta “ Thanks for coming out “, cioè golden goose venezia “Grazie per aver fatto coming out”, È il terzo anno che Converse dedica una collezione ai colori del pride, ma a differenza degli altri marchi non destinerà nessuna parte del ricavato a organizzazioni indipendenti..
Nemmeno Adidas donerà parte del ricavato della sua collezione Pride Pack, anche se l’anno scorso aveva collaborato con l’associazione New Avenues for Youth, che aiuta i giovani LGBT senzatetto di Portland, in Oregon, dove Adidas ha la sua sede americana. Il Pride Pack propone tre modelli di scarpe, tre di magliette, un paio di pantaloni e una felpa. Nel 2016 Corporate Equality Index di HRC Adidas ha raggiunto il punteggio di 100, ma nel 2015 si era fermata a 80. We’ve partnered with @stonewalluk for this year’s Pride Pack. Proceeds from all sales will go towards creating a world where every single person can be accepted without exception. Available at adidas.com/originals now. Una foto pubblicata da adidas Originals (@adidasoriginals) in data: 1 Giu 2016 alle ore 05:50 PDT
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Tra le femministe ci sono pareri contrastanti: il fatto che si presenti come una classica "donna sexy" rende il suo impegno meno credibile? Storie, foto e video di una che ne ha fatte tantissime, con diverse resurrezioni, non passando mai inosservata È del marchio francese Vetements, costa 245 euro ed è quasi uguale a quella indossata dai dipendenti di DHL
Negli ultimi tempi sempre più giornali e blogger di moda parlano di Depop, un social network simile a Instagram che serve per vendere e acquistare capi di abbigliamento e accessori usati, golden goose venezia Ha un sito e una app gratuita disponibile sia per iOS che per Android, L’edizione americana di Vogue lo definisce per esempio «l’app di cui si parla di più nel Regno Unito» e «un paradiso per lo shopping dell’usato per i millenials» (cioè i ventenni), Come Instagram, Depop permette di seguire altri profili – di persone, negozi o case di moda – e scoprire nuovi oggetti grazie alla funzione “Esplora”; è anche possibile mettere un “mi piace” agli oggetti interessanti, toccando due volte di seguito lo schermo, Si possono commentare le immagini degli oggetti in vendita e inviare messaggi privati a chi li vende: per questo Depop si definisce una app per fare “social shopping”, Il principale punto di forza di Depop è infatti l’aspetto “social”, che consente agli utenti di inviarsi messaggi, commentare le foto, inserire gli oggetti che desiderano in liste che possono essere commentate da altri utenti, In breve, sintetizza Vogue «è di gran lunga più divertente che starsene a casa da soli davanti a un computer sperando di adocchiare qualcosa su eBay»..
Depop è stato fondato nel 2011 dall’italo-britannico Simon Beckerman ed è cresciuto nell’incubatore per startup H-Farm, che si trova in provincia di Treviso, Nel 2012 Depop si è reso autonomo e ha trasferito la sua sede principale a Londra, anche se ha “ community managers ” sia a Milano che a New York; ha quasi 70 dipendenti, Tra questi ci sono anche molti personaggi famosi: ad esempio, la modella e artista Dita Von Teese, che usa Depop per vendere lingerie, e l’ex giocatore di basket Shaquille O’Neal, che propone vecchi numeri di riviste sportive autografate, Anche la fashion blogger Chiara Ferragni ha un profilo, seguito da circa 1 milione e 69mila altri utenti, che ha aperto in cambio di un compenso dall’azienda. La possibilità di acquistare direttamente dai personaggi famosi oggetti che gli sono appartenuti è una delle maggiori attrattive di Depop, anche perché esiste una chat golden goose venezia che permette al cliente di comunicare col venditore..