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Ha senso che Gevinson incarni questo nuovo, non tormentato approccio ai suoi interessi, In primo luogo, era nota nell’ambiente della moda prima di cominciare a scrivere regolarmente di femminismo, Inoltre la posta è più bassa: il suo brand maglie vans ha avuto inizio con il blog e con Tumblr, questo significa che non è particolarmente considerata dai pubblicitari che vogliono esibire le loro collezioni autunnali in un contesto apolitico, Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo..
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Gli UGG, gli stivali imbottiti che da anni sono tra le calzature invernali più diffuse tra le donne, hanno un passato insospettabile: erano destinati a uomini amanti dello sport e della vita all’aria aperta, Ora che il target si è decisamente spostato, l’azienda sta cercando di riconquistare i maschi alfa scegliendo un testimonial che li rappresenti: Tom Brady, giocatore di football americano che con i New England Patriots ha vinto tre Super Bowl, La popolarità degli stivali UGG tra le donne comincia con una frase di Oprah Winfrey, Deckers Outdoor, che nel 1995 aveva acquistato l’allora prevalentemente maschile UGG Australia, stava cercando di riposizionare il prodotto puntando sulle donne (che comprano più scarpe e sono più disposte a maglie vans variazioni nello stile) e sui bambini, La conduttrice statunitense dichiarò che quei morbidi stivali rivestiti di pelle di pecora erano tra le sue calzature preferite, Da lì l’operazione commerciale di trasferimento del target si trovò di fronte un percorso in discesa, furono introdotti il rosa e il celeste tra le colorazioni degli stivali e questi si diffusero prima tra celebrity di varia natura – sempre di sesso femminile – e poi in giro per il mondo, tra costosi originali e imitazioni più abbordabili..
La svolta ha portato il marchio al successo commerciale ma i modelli maschili, che continuano a essere prodotti, vendono poco: il consumatore medio ha associato indelebilmente il marchio all’abbigliamento femminile. Per questo la Deckers, che li produce, ha scelto di riabilitare l’immagine originaria degli stivali puntando tutto su un uomo considerato maschio alfa per eccellenza. Ma Brady, come spiega l’Associated Press, potrebbe non essere la scelta giusta: è sempre stato un po’ sfottuto per le sue scelte di stile, dall’abbigliamento al taglio di capelli, ed è spesso il bersaglio dei classici scherzi da spogliatoio. Insomma, la pubblicità degli UGG per uomini potrebbe avere più presa, ancora una volta, sulle donne. In realtà, se si escludono i modelli più “pantofolosi”, il marchio UGG ha un’offerta piuttosto ampia di stivali e calzature invernali difficilmente identificabili come femminili. Nonostante questo, molti dei commenti che circolano in rete definiscono Brady «pur sempre un uomo con un paio di UGG». E non suona come un complimento.
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Negli anni ’80 Karl Muller, ingegnere svizzero, passeggiando sul terreno argilloso delle risaie della Corea, ebbe un’intuizione intercontinentale: riscoprire il segreto dei Masai, che camminano sulla sabbia e sono costretti a mantenersi in equilibrio ad ogni passo. Secondo gli studi di Muller camminare su un terreno morbido ed elastico migliora la postura, rilassa i muscoli e aiuta la circolazione. L’idea di Muller fu realizzata per la prima volta in Svizzera, dove le Mbt (Masai Barefoot Technology) sono in commercio dal 1996. Negli ultimi anni l’idea di una suola curva, con presunti effetti rimodellanti su glutei e cosce ha conquistato i produttori di scarpe di tutto il mondo e la storia dei masai ne è diventato il familiare ed efficace veicolo di comunicazione. È nata così la moda delle “ toning shoes “, letteralmente “scarpe tonificanti”.
Negli ultimi anni c’è stato un vero e proprio boom, e le bizzarre scarpe da estimatori sono diventate presenti in tutti i negozi e imitate da moltissimi produttori: nel 2010 le vendite dei modelli dei marchi più famosi (Reebok, Skechers, Puma, New Balance, ma anche l’italiana Fila) sono aumentate del 400 per cento, Con un guadagno non indifferente, se consideriamo che il prezzo medio di un paio di scarpe basculanti si agira intorno ai 100-150 maglie vans euro, Ma, come riporta il Los Angeles Times, negli ultimi tempi le cose sono cambiate, Un crollo delle vendite ha comportato un ribasso del prezzo medio, da 200 a 50 dollari, con una perdita per i produttori di molti milioni di dollari. Le scarpe “tonificanti” infatti non offrirebbero secondo nuovi studi nessun reale beneficio, E un’organizzazione di consumatori americani afferma che sarebbero persino pericolose per caviglie e articolazioni. Nel gennaio 2011 la New Balance è stata accusata di pubblicità ingannevole: un gruppo di consumatori delusi dalle promesse non mantenute delle “toning shoes” si è organizzato in una class action che ha portato in tribunale la società americana, Il risarcimento richiesto è di 5 milioni di dollari..
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