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Charney, racconta il Guardian, aveva fondato American Apparel a Los Angeles nel 1997, dopo aver gestito per qualche anno un piccolo commercio di magliette nella sua città di origine, Montreal, in Canada, In saucony baby pochi anni la società aveva ottenuto un enorme successo e nel 2004 aveva aperto il suo primo negozio all’estero: a Londra, su Carnaby Street, Nel 2007 American Apparel si era quotata in borsa e da allora Charney ne era stato CEO e Presidente. Oggi la società ha circa 10.000 dipendenti e 249 negozi in venti paesi diversi, Il suo marchio è diventato un’icona dell’abbigliamento, soprattutto tra i giovani, grazie ai suoi capi semplici, colorati, sportivi ma anche a una serie di campagne pubblicitarie ai limiti della pornografia..
Proprio le campagne pubblicitarie, negli anni, hanno causato molti problemi a Charney e alla società: nel 2013 American Apparel era stata accusata da una blogger svedese di sessismo e di «diffondere un’immagine della donna degradante»; quel post, ripreso anche dal sito americano Buzzfeed, aveva ottenuto una certa attenzione, Quella non era stata la prima volta che la saucony baby società veniva criticata per le sue campagne pubblicitarie, tuttavia Dov Charney aveva sempre rivendicato l’uso del sesso nelle campagne, che erano diventate uno dei tratti distintivi dell’azienda, In molti casi era lo stesso Charney a scattare le foto per le pubblicità e per i cataloghi, a volte anche a casa sua, Nel 2011 una sua ex dipendente aveva accusato Charney di violenza sessuale e di averla tenuta in un appartamento per alcune ore contro la sua volontà forzandola a fare del sesso con lui..
Nonostante il successo del suo marchio, American Apparel è in crisi di vendite e di ricavi da diversi anni: lo scorso gennaio ha comunicato di avere un debito di circa 240 milioni di dollari (176 milioni di euro), Nel comunicato di mercoledì la società ha fatto sapere che il cambio di CEO potrebbe causare problemi nella gestione del debito coi diversi creditori, ai quali verrà chiesta un’eccezione rispetto ai termini dei contratti, Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il saucony baby mondo..
E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove. Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli. È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta. La nota azienda di abbigliamento statunitense è accusata di nuovo - stavolta in Svezia - di diffondere immagini "degradanti" delle donne
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Per il decimo anniversario dell’apertura della Helmut Newton Foundation di Berlino, il museo ha allestito le prime due mostre con cui venne inaugurata nel giugno 2004: “Us and Them” e “Sex and Landscapes”, entrambe selezionate dal fotografo Helmut Newton poco prima di morire, il 23 gennaio dello stesso anno. La decisione è stata presa dalla presidente della fondazione, June Newton, modella e attrice australiana, moglie di Newton e fotografa con il nome d’arte Alice Springs.
“Us and Them” è una mostra congiunta e un progetto fotografico di Newton e la moglie: racconta la loro vita insieme, momenti personali, ritratti scattati l’uno all’altro, Le foto risalgono agli anni Ottanta e Novanta, “Sex and Landscapes” raccoglie invece fotografie di paesaggi – come Monte Carlo e i paesini italiani – e di nudo in bianco e nero, scattate tra il 1974 e il 2001, Le mostre, inaugurate il 4 giugno, resteranno aperte fino al 16 novembre, Helmut Newton è lo pseudonimo di Helmut Neustädter, Nacque nel 1920 a Berlino ma a seguito delle leggi razziali lasciò saucony baby la Germania nel 1938 e si imbarcò a Trieste per Singapore, dove iniziò a lavorare come fotografo, Visse a Parigi, a Montecarlo, a Melbourne – dove nel 1946 aprì il suo primo studio – e a Los Angeles, fotografò per alcuni dei più grandi periodici del tempo, Vogue su tutti, lavorando soprattutto nell’ambito della moda e sull’interpretazione della bellezza attraverso le forme, Morì nel 2004 a 84 anni..
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