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Le speranze danesi di far quantomeno bella figura, in un parterre del genere, parevano davvero ridotte al lumicino tanto che persino il loro più rappresentativo campione — di tutti i tempi —, Michael Laudrup, coglierà la balla al balzo dei pessimi rapporti col selezionatore Richard Møller Nielsen, per rifiutare la convocazione; e quanto rimpiangerà questa sua scelta, a posteriori,  l’avventato Miki! Alle prese con quella che tutti scarpe calcio adidas vedevano solo come un’Armata Brancaleone, il CT scelse di rinnovare profondamente la sua nazionale dando fiducia a una pattuglia di giovani sopra cui svettava, tra i pali, l’ormai sempre più lanciato Peter Schmeichel, Una fase a gironi decisamente “giochicchiata” — dove arrivò anche una cocente sconfitta nel derby scandinavo contro la Svezia di Brolin —, riuscì comunque a trascinare i danesi alle semifinali, forse il massimo traguardo che in cuor loro confidavano di raggiungere..

Quando il destino vuole arrogarsi il diritto di scrivere l’ultima parola, tuttavia, nulla può fermarlo, neanche i più grandi fuoriclasse di un’epoca, Un incredibile spirito di sacrificio — su tutti quello di Kim Vilfort, in quei giorni a far la spola tra il ritiro e l’ospedale, dove sua figlia lottava (purtroppo vanamente) contro la leucemia — e scarpe calcio adidas ancor più una difesa granitica, divennero ostacoli insormontabili dapprima per gli olandesi campioni d’Europa, atrocemente sconfitti di rigore, e poi per i tedeschi campioni del mondo, impotenti spettatori davanti a una banda fatta sì di qualche piede buono come Brian Laudrup, finalmente uscito dall’ingombrante ombra del fratello maggiore, ma per il resto solo un insieme di onesti portaborracce, tuttavia resi invincibili dalla voglia, dalla fame di afferrare l’impossibile..

Sembrano passati in un lampo, questi 25 anni, Ma il ricordo è impossibile da cancellare, tantopiù quando rappresenta l’apice ineguagliato di una vita sportiva, Non vogliamo dire che il 26 giugno sia diventato festa nazionale in Danimarca, ma neanche ci andiamo troppo distanti! Non deve quindi stupire che la federcalcio danese abbia scelto di celebrare degnamente la ricorrenza, mettendo nuovamente di fronte dopo un quarto di secolo le due protagoniste di quella storica sfida, E così, lo scorso 5 giugno, sul prato del Brøndby Stadion sono tornate ad affrontarsi Danimarca e Germania: molti dei ragazzi scesi in campo, in quel 1992 non erano ancora neanche nati, potendo quindi solo immaginare le emozioni vissute in quei giorni dai loro genitori… scarpe calcio adidas ma di sicuro, sono ben consci di cosa rappresenta a tutt’oggi quel trofeo per il loro Paese, i cui precedenti trionfi calcistici si perdono in qualche lontana medaglia olimpica in bianco e nero, Proprio per questo, l’occasione era troppo ghiotta per non elevare il momento con una speciale 25 års jubilæumstrøje, Tantopiù se di mezzo c’è Hummel, che oggi come allora, è tornata a vestire gli scandinavi per un matrimonio che, pur tra qualche controverso passaggio, rimane indubbiamente tra i più riusciti nella storia dello sport..

Beninteso, è palese l’essere di fronte a un omaggio a quella gloriosa casacca, nulla più; coloro i quali attendevano una replica anastatica della divisa del 1992, resteranno verosimilmente delusi. L’armatura di capitan Lars Olsen e compagni era infatti pienamente nel solco della fantasia cromatica d’inizio anni Novanta: seguendo la prassi del tempo, la tradizionale maglia rossa danese era stata di fatto mutilata da Hummel, con l’aggiunta di marcati spazi bianchi che ammantavano spalle e fianchi, e di singolari maniche che incontravano una fitta palatura biancorossa; per non tacere di pantaloncini e calzettoni, forieri di dettagli neri.

Un’uniforme entrata nella storia, sì, ma forse troppo legata a quel decennio, forse troppo figlia del suo tempo per risultare ancora attuale, oggi, Sarà per questo che Hummel avrà scelto di guardare, più scarpe calcio adidas che altro, all’essenza di quella vecchia casacca, dando così vita a una divisa completamente nuova, ancorata al ricordo del passato ma aggiornata ai canoni moderni, 25 anni dopo, Christian Eriksen e compagni sono quindi scesi in campo, all’apparenza, con la loro consueta maglia nazionale, rossa con dettagli bianchi: ma l’occhio non può che essere rapito dalle due grandi sezioni bianche che presidiano le spalle — e inglobanti le iconiche frecce del marchio danese —, che quasi per gestalttheorie ci rimanda, pur non essendovene traccia, a quella divisa di cinque lustri addietro..

Nonostante il retaggio di un’epoca, a livello stilistico, tra le più destabilizzanti mai attraversate dal calcio, il resto della casacca è permeato da un generale senso di pulizia, in cui risalta l’elegante colletto chiuso da un elaborato scollo romboidale. La bordatura dorata applicata allo stemma federale tradisce l’intento celebrativo della divisa, rimarcato nella parte interna del tessuto dal motto, in inglese, #ShareLegends con cui nei mesi scorsi Hummel aveva dato il la all’operazione nostalgica, e dall’adagio emozionale, e per questo giustamente in danese, « en del af noget større » (« parte di un qualcosa di più grande» ).

Non mancano altri rimandi commemorativi in questa tribute jersey — come nel risvolto del colletto, in cui trova posto l’ easter egg della silhouette della Coppa Henri Delaunay —, tuttavia il più grande omaggio a quell’affermazione continentale risiede in bella vista su busto e schiena, dove Hummel è andata a ripescare l’identico font Italic presente sulla casacca del 1992, Una scelta forse scarpe calcio adidas tutt’altro che casuale, dato che proprio questo dettaglio rappresentò una delle più grandi innovazione del tempo in ambito calcistico: dopo qualche sporadica sperimentazione in competizioni giovanili, Euro ’92 fu la prima competizione internazionale a introdurre la novità dei numeri sul petto, unitamente all’apposizione dei cognomi sulla schiena… in parole povere, visivamente, la nascita del calcio come oggi lo conosciamo..

L’unica differenza tra il font del 1992 e quello del 2017, l’unica concessione alla celebrazione, risiede nella sua struttura interna: al corpo pieno, oggi lascia spazio la minuscola e minuziosa elencazione di tutti i scarpe calcio adidas protagonisti del trionfo di 25 anni addietro, Simile grafia è stata applicata anche alla numerazione dei pantaloncini — qui in controtendenza rispetto all’uniforme del 1992 sopra cui, molto curiosamente, si registravano due diversi caratteri tra maglia e calzoncini! —; di fatto l’unico guizzo in un capo molto semplice e illuminato unicamente da una bordatura a contrasto, così come accade per i calzettoni tuttavia arricchiti, questi ultimi, anche da un rimando al Dannebrog all’altezza del rivolto, Ma in questa zona dell’uniforme — “riciclata” dall’attuale divisa danese vista nelle qualificazioni mondiali —, a farla da padrone rimangono essenzialmente le flèche Hummel..



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